I media fanno a gara per quantificare i rischi di chi non si vaccina, che in segno di spregio e in ossequio alla migliore tradizione dello “spin” anglosassone non vengono mai descritti per quello che sono – cittadini onesti, rispettosi della legge, che pagano le tasse e che scelgono i trattamenti sanitari cui desiderano sottoporsi – ma “NoVax”, creando in questo modo il mostro, il nemico da abbattere, seguendo pedissequamente il manuale di quel genio, precursore dei tempi, che scrisse “1984”: George Orwell.
Siamo costantemente bersagliati da numeri, statistiche, valutazioni del rischio, spesso tra loro incoerenti quando non addirittura in conflitto. Quali sono le fonti da cui si attingono questi dati? E soprattutto, la valutazione del rischio di ospedalizzazione e morte per le conseguenze della malattia, in assenza di vaccino, è esaustiva o tralascia una variabile fondamentale dell’equazione decisionale?
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