Insomma se non muori con 3 o 4 dosi, si passa alla cura forzata con gli anticorpi artificiali che costano molto ma dovranno farli tutti, per prevenire questa malattia creata in laboratorio ..... anzi no ... nella grotta del pipistrello !!!
La casa farmaceutica sta testando il suo mix di due anticorpi monoclonali a lunga durata, che potrebbe proteggere dal coronavirus per 12 mesi e sostituire i vaccini
Il cocktail di Laab, anticorpi a lunga durata d’azione, potrebbe essere una valida alternativa al vaccino, che stimola la risposta del sistema immunitario per far produrre al corpo gli anticorpi. Al contrario, con la profilassi pre-esposizione, vengono iniettati direttamente gli anticorpi all’interno dell’organismo.
AstraZeneca, perché il mix di anticorpi monoclonali potrebbe sostituire il vaccino
Secondo AstraZeneca il mix potrebbe proteggere i pazienti fino a 12 mesi dopo il trattamento, che finora è stato testato su 5.197 partecipanti tra Belgio, Francia, Spagna, Stati Uniti e Regno Unito. Alla metà di questi è stato dato un placebo, mentre l’altra metà ha ricevuto il l’Azd7442.
Più del 75% dei volontari aveva altre patologie pregresse, comprese delle condizioni che riducono la risposta immunitaria alla vaccinazione o che ne impediscono l’adesione alla campagna vaccinale. Non sono stati rilevati particolari eventi avversi nel gruppo a cui è stato somministrato il mix di anticorpi monoclonali rispetto al gruppo di controllo.
AstraZeneca sta inoltre indagando sugli effetti del mix di anticorpi monoclonali come cura dopo l’esposizione al Sars-Cov-2, con un altro studio noto come Storm Chaser. I risultati di questo e del Provent saranno presto trasmessi alle agenzie regolatrici dei farmaci per valutare l’autorizzazione all’uso condizionata o di emergenza per l’Azd7422, e saranno pubblicati su riviste mediche per essere sottoposti a revisione da parte della comunità scientifica.
AstraZeneca, il mix di anticorpi monoclonali potrebbe combattere la variante Delta
L’Azd7442 è una combinazione degli anticorpi tixagevimab (Azd8895) e cligavimab (Azd1061), prodotti dai linfociti B dei pazienti che hanno contratto il coronavirus. Ognuno di essi si lega a differenti parti della proteina Spike, che il coronavirus usa per replicarsi all’interno delle cellule umane. La loro longevità è stata aumentata di oltre tre volte grazie a una tecnologia messa a punto da AstraZeneca.
Gli studi in vitro sull’Azd7442, condotti dai ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Università della Columbia, hanno mostrato che il cocktail potrebbe neutralizzare anche i ceppi più insidiosi del coronavirus, tra cui la variante Delta. Ed essere dunque somministrato anche alle persone che si sono già sottoposte al vaccino anti Covid, per rafforzare le difese già sviluppate contro la malattia.
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