PERSONE CHE MUOIONO DOPO IL V@CC1NO ANTI-COV1D: DECESSI PER CAUSE NATURALI?
(Post di Lisa Castelli, 6 Marzo 2021)
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https://www.facebook.com/photo?fbid=10221129643123712&set=a.1028565667411
Da tutto il mondo giungono notizie di decessi in
rapido aumento dopo l'implementazione dei programmi di v@cc1n-azione con il v@cc1no contro il v1ru5 del C0v1d-19: molti di
loro sono persone anziane con più di 75 anni. In molti casi, muoiono
improvvisamente entro poche ore dall'iniezione; in altri casi la morte avviene
nell'arco di un paio di settimane.
Ironia della sorte, quando gli anziani muoiono
prima della v-accinaz1one, è a causa del C0v1d-19 e bisogna fare qualcosa per
prevenirlo, ma quando muoiono dopo la v-acc1nazione, muoiono per cause naturali
e non è necessario alcun accertamento e neppure alcuna azione preventiva per i
futuri v-acc1nati.
A parte la morte improvvisa, esempi di effetti
indesiderati includono malessere persistente e grande spossatezza, allergie
gravi, comprese reazioni anafilattiche, sindrome infiammatoria multisistemica,
disturbi psicologici, convulsioni e paralisi, inclusa la paralisi di Bell.
Il v-acc1no anti-C0v1d-19 non è davvero un
v-acc1no nella definizione medica classica: è più esatto definirla una terapia
genica sperimentale che a quanto pare può anche causare la morte, ma questi
sono solo effetti immediati, non conosciamo ancora le reazioni avverse che
compariranno a medio e lungo termine e che potrebbero interessare molte più
persone.
Poiché l'mRNA normalmente si degrada
rapidamente, deve essere complessato con lipidi o polimeri. I v-acc1ni anti-C0v1d-19
utilizzano nanoparticelle lipidiche (Lnp) combinate chimicamente con il PEG
(glicole polietilenico) ed è noto che il PEG può causare anafilassi.
L'mRNA libero può rappresentare un pericolo per
il sistema immunitario e generare malattie infiammatorie. In quanto tale,
l'iniezione di mRNA sintetico termostabile (mRNA resistente alla degradazione)
è altamente problematico in quanto può alimentare l'infiammazione cronica a
lungo termine. Molti effetti indesiderati comunemente riportati dai “v-acc1ni”
della terapia genica anti-C0v1d-19 sembrano essere causati da un'infiammazione
cerebrale.
L’ALLARME MONDIALE
Da tutto il mondo stanno arrivando notizie di
decessi di persone dopo aver ricevuto il v-acc1no anti-C0v1d-19. In molti casi
muoiono improvvisamente entro poche ore dall'iniezione, in altri casi la morte
avviene nell'arco di un paio di settimane.
Il 12 febbraio 2021, secondo quanto riportato
dal Childrens Health Defense (CHD) statunitense, nel suo ultimo rapporto indicava
653 morti su un totale di 12.044 segnalazioni di reazioni avverse (5.14%). I
numeri rifletterebbero gli ultimi dati disponibili a partire dal 4 febbraio
(secondo la banca dati americana di v-acc1novigilanza passiva che riporta le
reazioni avverse mondiali spontaneamente segnalate come causate dai v-accini:
il V-acc1ne Adverse Event Reporting System [VAERS]). Dei 653 decessi riportati,
602 provenivano dagli Stati Uniti. L'età media di coloro che sono morti era di
77 anni, il più giovane aveva 23 anni.
Al 10 febbraio, circa 44,77 milioni di persone
negli Stati Uniti avevano ricevuto una o entrambe le dosi di uno dei v-accini
anti-C0v1d-19 autorizzati. Finora, solo i v-accini Pfizer e Moderna hanno
ottenuto l'autorizzazione per l'uso di emergenza negli Stati Uniti dalla Food
and Drug Administration (FDA). Secondo la stessa definizione della FDA, i
v-accini sono ancora considerati sperimentali fino a quando non saranno
completamente autorizzati.
Fino al 4 febbraio erano stati segnalati 163
casi di paralisi di Bell e 775 segnalazioni di crisi anafilattiche. Il CDC sta
indagando sulla morte, avvenuta l'8 febbraio scorso, di un medico di 36 anni
nel Tennessee (USA), deceduto circa un mese dopo aver ricevuto la seconda dose
di una v-accinazione anti-C0v1d-19. Secondo le notizie, il dottor Barton
Williams è morto a causa della forma adulta di sindrome infiammatoria
multisistemica (MIS-A), una condizione causata quando il sistema immunitario
attacca il corpo con conseguente insufficienza multi-organo: in alcuni rapporti
la morte del medico viene attribuita a una infezione asintomatica di C0v1d-19,
sebbene Williams non sia mai risultato positivo al v1ru5v1ru5.
Il 7 febbraio, a Villa Hills, Kentucky (USA),
sono morte due suore a seguito di un "focolaio di C0v1d-19" che si è
verificato due giorni dopo la v-accinazione eseguita nel loro monastero. Prima
di iniziare il programma di v-accinazione di tutte le suore, non c'erano stati
casi di C0v1d-19 nel monastero, che comunque era stato chiuso alle visite
durante la pandemia. Dopo l'inizio delle v-accinazioni, 28 suore erano
risultate positive al C0v1d a partire dal 7 febbraio. Gli studi clinici
suggeriscono che quasi tutti i benefici della v-accinazione anti-C0v1d, ma
anche la stragrande maggioranza delle reazioni avverse, sono associati alla
seconda dose.
Diversi medici ora collegano i v-accini anti-C0v1d
delle ditte Pfizer e Moderna alla trombocitopenia immunitaria (ITP), una
condizione che si sviluppa quando il sistema immunitario attacca le piastrine
(componente del sangue essenziale per la coagulazione) o le cellule che le
producono. L'articolo del Times riporta il caso di due donne che si stanno
riprendendo dall'ITP dopo essere state v-accinate. Il mese scorso, il dottor
Gregory Michael è morto di ITP due settimane dopo aver ricevuto il v-accino
anti-C0v1d della Pfizer.
Sebbene i numeri del database VAERS possano
sembrare deludenti, secondo uno studio del Department of Health and Human
Services (HHS) degli Stati Uniti, il numero effettivo di reazioni avverse è probabilmente
significativamente più alto. VAERS è un sistema di sorveglianza passiva che si
basa sulla disponibilità dei medici, degli operatori sanitari e delle persone a
comunicare volontariamente le segnalazioni di danno v-accinale. A titolo
informativo, segnaliamo che la letteratura scientifica attribuisce validità ai
dati riportati dal VAERS, ma li ritiene sottostimati di circa 50-100 volte (la
diversa sottostima dipende da diversi Autori).
Gli operatori sanitari statunitensi sarebbero
tenuti per legge a segnalare qualsiasi evento avverso elencato nella tabella
VAERS degli eventi segnalabili a seguito di una v-accinazione. In genere
vengono segnalate le reazioni immediate o che avvengono in un arco di tempo di
pochi giorni dopo la v-accinazione, perché quelle che avvengono con una latenza
maggiore non vengono facilmente attribuite alla v-accinazione e quindi non
vengono riportate. Molte reazioni v-accinali avverse, infine, non vengono
comunicate ai medici e quindi anche queste vengono perse.
Anche le ditte produttrici dei v-accini sono
tenute a segnalare al VAERS "tutti gli eventi avversi che sono portati
alla loro attenzione". Secondo alcuni Autori, anche meno dell'1% degli
eventi avversi è segnalato al VAERS. Il dott. Peter Doshi, editore associato
della rivista British Medical Journal, ha criticato senza mezzi termini il
VAERS in un articolo pubblicato sulla sua medesima rivista, definendolo
"nient'altro che una vetrina e una parte dello sforzo sistematico delle
autorità statunitensi per rassicurarci o ingannarci sulla sicurezza dei
v-accini".
Grande eco hanno avuto anche le notizie
provenienti dalla Norvegia: la rivista online Bloomberg.com ha pubblicato un articolo lo scorso 16
gennaio dove si riportava il decesso di 29 persone anziane, la maggior parte
della quali aveva più di 75 anni, dopo la v-accinazione anti-C0v1d-19.
All’epoca i v-accinati norvegesi erano stati circa 42.000. Mentre i funzionari
sanitari inizialmente avevano minimizzato e teso ad escludere qualsiasi
connessione con il v-accino, il rapporto di Bloomberg suggerisce che l'Agenzia
Norvegese per i Medicinali stava riconsiderando i fatti. Al momento della
morte, il v-accino della Pfizer era l'unico v-accino anti-C0v1d-19 disponibile
in Norvegia, quindi "tutte le morti sarebbero eventualmente collegate a quel
v-accino". Tutti i decessi riportati riguardavano "persone anziane
con gravi disturbi di base: la maggior parte delle persone ha sperimentato gli
effetti indesiderati attesi del v-accino, come nausea e vomito, febbre,
reazioni locali nel sito di iniezione e peggioramento delle condizioni
generali". Le autorità sanitarie norvegesi avrebbero avvisato il rischio
di danni con la v-accinazione anti-C0v1d-19 per i malati molto anziani o
terminali e hanno comunicato che “per coloro che hanno una aspettativa di vita
residua molto breve, il beneficio del v-accino può essere marginale o
irrilevante".
Il dottor Anthony Fauci, direttore dell'Istituto
Nazionale di Allergie e Malattie Infettive americano, si è affrettato a dire
che i decessi devono essere "messi nel contesto della popolazione in cui
si sono verificati". In altre parole, voleva dire che le persone morte
erano vecchie e si sa che prima o poi gli anziani muoiono.
È l'ipocrisia alla massima potenza: quando gli
anziani muoiono prima della v-accinazione, la causa è il C0v1d-19 e bisogna
fare qualcosa per prevenirlo, ma quando muoiono dopo la v-accinazione, muoiono
per cause naturali e non è necessario alcun accertamento e neppure alcuna
azione preventiva per i futuri v-accinati.
La ciliegina sulla torta l’ha messa
l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha aggiunto “poiché non vi è
alcuna connessione certa dei v-accini con le morti della Norvegia, non c'è
motivo di interrompere la somministrazione ai cittadini anziani”.
COINCIDENZE DISCUTIBILI
Degno di cronaca è anche quello che sta
accadendo a Gibilterra, all'estremità meridionale della Spagna.
Gibilterra ha una popolazione di 34.000
abitanti. In questa area il 9 gennaio 2021 è stato iniziato il programma di
v-accinazione utilizzando il v-accino a mRNA della Pfizer. Entro il 17 gennaio
erano state somministrate 5.847 dosi (circa il 17% della popolazione), secondo
un rapporto di MedicalXpress.
Il fatto curioso è che la prima morte registrata
in quell'area a causa del C0v1d-19 si è verificata a metà novembre 2020. Entro
il 6 gennaio, tre giorni prima dell'inizio del programma di v-accinazione, il
numero totale di morti per C0v1d-19 riferito si era attestato a 10. Poi, entro
il 17 gennaio, il bilancio totale delle vittime era improvvisamente salito a
45. In altre parole, 35 persone sono morte nei primi otto giorni del programma
di v-accinazione. La maggior parte aveva 80-90 anni. Ovviamente nessuna delle
morti è stata attribuita al v-accino, ma piuttosto a una nuova variante di
SARS-CoV-2.
IL LANCIO DEL V-ACCINO COINCIDE CON L'EPIDEMIA
Altre aree stanno anche segnalando
"focolai" di C0v1d-19 dopo il lancio delle v-accinazioni, con
conseguente aumento del bilancio delle vittime. Ad Auburn (New York, USA),
un'epidemia di C0v1d-19 è iniziata il 21 dicembre 2020, in una Casa di Cura
della contea di Cayuga. Prima di questa epidemia, nessuno nella Casa di Cura
era morto a causa del C0v1d-19. Il giorno successivo, il 22 dicembre, hanno
iniziato a v-accinare i residenti e il personale. Il primo decesso è stato segnalato
il 29 dicembre 2020. Tra il 22 dicembre 2020 e il 9 gennaio 2021, 193 residenti
(80%) hanno ricevuto il v-accino, così come 113 membri del personale. Al 9
gennaio 2021, 137 residenti sono stati infettati e 24 sono morti. Quarantasette
membri del personale sono risultati positivi anche per SARS-CoV-2 e uno è stato
ricoverato in terapia intensiva.
Dal punto di vista scientifico, le infezioni da
coronav1ru5 nei v-accinati contro il C0v1d-19 erano previste e attese e sono
chiamate “potenziamento dipendente dall'anticorpo" (ADE:
Antibody-Dependent Enhancement). Il meccanismo del potenziamento dipendente
dall’anticorpo è piuttosto complesso, ma si può riassumere in questo modo:
quando un soggetto che possiede un livello anticorpale sub-ottimale (in seguito
ad un’infezione primaria o a v-accinazione) viene a contatto con un v1ru5
simile e si infetta, il suo sistema immunitario favorisce l’infezione e le
complicazioni gravi della malattia. In altre parole, una parte dei v-accinati
sono inevitabilmente predisposti dalla v-accinazione proprio a manifestare le
complicazioni gravi (e in alcuni casi anche fatali) della malattia dalla quale
si vogliono proteggere, cioè proprio il v1ru5 SARS-CoV-2 e la sua conseguente
patologia: C0v1d-19.
NUMEROSISSIME GRAVI REAZIONI AVVERSE EMERGENTI
Sebbene la campagna globale di v-accinazione
abbia solo circa un mese di vita nella maggior parte del mondo, le segnalazioni
di gravi reazioni avverse hanno già iniziato ad arrivare. Molti condividono le
loro esperienze personali sui social media. In modo preoccupante, molti stanno
vedendo le loro storie censurate come fuorvianti o false. I video, in
particolare, tendono ad essere rimossi. A parte la morte improvvisa in poche
ore o giorni, esempi di effetti indesiderati ai vaccini a mRNA delle ditte
Pfizer e Moderna includono:
Malessere persistente ed estrema spossatezza.
Gravi forme allergiche, comprese reazioni
anafilattiche.
Sindrome infiammatoria multisistemica.
Convulsioni croniche.
Paralisi, inclusa la paralisi di Bell.
Inoltre, molte persone dicono di "sentirsi
strane" e di "non sentirsi se stesse".
Vertigini, tachicardia e crisi di ipertensione
arteriosa sembrano essere un disturbo comune a molti, così come una cefalea
persistente apparentemente "senza soluzione" perché non risponde ai
farmaci. Molti descrivono il dolore che provano nel loro corpo come
"essere stati investiti da un autobus" o "essere stati picchiati
con un bastone".
Alcuni segnalano linfonodi gonfi e dolorosi,
forti dolori muscolari e disturbi gastrointestinali. Vengono segnalati sintomi
che imitano l'ictus, anche se le scansioni della TAC cerebrale non evidenziano
nulla di anomalo.
Cominciano ad essere riportati anche numerosi e
inspiegati effetti psicologici: cambiamenti di umore con periodi intermittenti
di euforia, attacchi di ansia, depressione, annebbiamento mentale, senso di
confusione e di dissociazione e insonnia.
Vengono inoltre segnalate alterazioni o perdita
del gusto e dell'olfatto. Molti descrivono pure degli effetti che suggeriscono
disturbi vascolari, come chiazze cutanee e dita leggermente cianotiche.
Altri sintomi clinici che probabilmente si
manifesteranno in un arco di tempo maggiore sono malattie infiammatorie
sistemiche e specialmente a carico del sistema nervoso centrale e periferico
che si esprimono con stanchezza cronica molto marcata e paralizzante.
Verosimilmente insieme o all’origine di questi disturbi c’è una alterazione
della produzione mitocondriale di energia cellulare e quindi un disturbo che
oggi non sappiamo facilmente curare o anche solo contrastare.
EFFICACIA TEORICA ED EFFICACIA REALE DEI V-ACC1N1
Bisogna distinguere tra efficacia teorica
(definite in inglese dalla parola efficacy) ed efficacia reale (definite in
inglese dalla parola effectiveness).
L’efficacy è intesa come efficacia teorica
valutata nel contesto atipico di un trial clinico sperimentale nel quale il
gruppo di persone v-accinate sono state adeguatamente selezionate in modo da
avere un campione omogeneo e composto di solito da persone relativamente
giovani e sane che però non corrispondono alla pratica clinica quotidiana,
perché quando si fa una v-accinazione di massa sono coinvolte persone di tutte
le età e di tutte le condizioni patologiche. Inoltre, questa efficacia teorica
della v-accinazione viene dimostrata dal riscontro di un aumento nel sangue del
titolo degli anticorpi neutralizzanti, che vengono definiti “teoricamente
protettivi” (in realtà la vera protezione contro un v1ru5 dipende da molti
fattori, dei quali gli anticorpi sono un fattore importante, ma certamente non
l’unico e inoltre solo dopo aver seguito nel tempo i vaccinati si potrà
ipotizzare quale livello anticorpale nel sangue bisogna raggiungere per avere
una protezione v-accinale, dato che i titoli anticorpali protettivi non sono
costanti ma dipendono dalle caratteristiche di ogni germe).
L’effectiveness, invece, è intesa come capacità
reale di un v-accino di evitare i casi clinici di malattia quando viene
somministrato alla popolazione generale in cui sono coinvolti soggetti che si
trovano in una molteplicità di condizioni fisiopatologiche.
Come si può immaginare, la differenza fra questi
due tipi di efficacia (efficacy ed effectiveness) è di enorme importanza per
comprendere l’utilità di una v@cc1n-azione. Le sperimentazioni fatte
inizialmente dalle Ditte produttrici di v-accini valutano sempre e solo la
efficacy, cioè l’efficacia teorica, perché per avere il valore della
effectiveness serve attendere di vedere se le v-accinazioni, dopo mesi o
qualche anno, hanno ridotto realmente il numero di malati.
Solo per avere un’idea della differenza
quantitativa tra questi due modi di valutare l’efficacia di un v-accino, si può
aggiungere che l’efficacy in genere risulta sempre del 90-95%, mentre
l’effectiveness dipende dal tipo di v-accino e per il v-accino antinfluenzale è
di circa il 30-40%.
Le coorti super-sane studiate dai produttori dei
v-accini anti-c0v1d non sono in alcun modo rappresentative di un'intera
popolazione e quindi del mondo reale; il tasso di efficacy stimato e il
presunto profilo di sicurezza del v-accino, pertanto, non può essere rilevante
per la popolazione mondiale.
Inoltre, la maggior parte dei decessi per C0v1d-19
coinvolge condizioni di salute preesistenti quali patologie croniche di vario
tipo e interessanti specialmente soggetti anziani che sono stati completamente
esclusi dagli studi Pfizer e Moderna.
Infine, osserviamo che, molto spesso, le
sperimentazioni sui v-accini non utilizzano mai placebo inerti. Di solito il
confronto si fa con un altro v-accino. In tal modo, si nascondono e si
confondono efficacemente le reazioni avverse (effetti indesiderati simili
inducono a determinare l’assenza di correlazione fra l’effetto e il v-accino),
incluse quelle con esito fatale. Nel caso dello studio di Moderna, ad esempio,
sono morte 13 persone, 6 nel gruppo v-accino e 7 nel gruppo placebo.
Pertanto, coloro che accetteranno di v-accinarsi
dovrebbero conoscere la totale assenza di informazioni rilevanti sull'efficacia
reale (effectiveness) e sul rischio che correranno e che ovviamente li riguarda.
IN CHE MODO I "V-ACC1N1" C0V1D-19
POTREBBERO DISTRUGGERE LE VITE DI MILIONI DI PERSONE
Nell'aprile 2020, il dott. Mercola ha
intervistato Judy Mikovits, Ph.D., sul potenziale ruolo svolto dai gamma-retrov1ru5
umani durante la malattia C0v1d-19. Mikovits è una biologa molecolare e
ricercatrice ed è stata Founding Research Director del Whittemore Peterson
Institute in Nevada.
Il suo libro, "Plague of Corruption",
è stato fra i best seller nelle liste di New York Times, USA Today e The Wall
Street Journal nel 2020. Il suo nuovo libro, "Ending Plague: A Scholar's
Obligation in an Age of Corruption”, sta avendo un analogo successo. Nonostante
questo, potrebbe essere una delle ricercatrici più censurate del pianeta,
grazie in gran parte alla sua partecipazione al documentario “Plandemic” https://plandemicseries.com
Cominciamo col dire che il v-accino anti-C0v1d-19 non è davvero un v-accino nella definizione medica classica. Non migliora la risposta immunitaria all'infezione, né impedisce di contrarre l'infezione. È davvero una terapia genica sperimentale che potrebbe avere gravi ripercussioni sulla vita di moltissime persone.
L'RNA messaggero (mRNA) utilizzato in molti
v-accini anti-C0v1d-19 non è naturale, ma è il prodotto di una manipolazione:
poiché l'mRNA prodotto naturalmente si degrada rapidamente, deve essere
complessato con lipidi o polimeri per evitare che ciò accada. I v-accini anti-C0v1d-19
utilizzano nanoparticelle lipidiche (Lnp) combinate chimicamente con il PEG
(glicole polietilenico) ed è noto che il PEG può causare anafilassi. A sua
volta, anche le nanoparticelle lipidiche possono causare vari disturbi.
Nel 2017, Stat News ha discusso delle sfide di
Moderna nello sviluppo di un farmaco a base di mRNA per la sindrome di
Crigler-Najjar, una condizione che può portare a ittero, degenerazione
muscolare e danni cerebrali: "Per proteggere le molecole di mRNA dalle
difese naturali del corpo, gli sviluppatori di nuovi farmaci devono avvolgerle
in un involucro protettivo. Per Moderna, ciò significava inserire la sua
terapia Crigler-Najjar in nanoparticelle fatte di lipidi. E per i suoi chimici,
quelle nanoparticelle hanno creato una sfida scoraggiante: se le dosavano
troppo poco non si riceveva abbastanza enzima per incidere sulla malattia, con
dosi eccessive il farmaco era troppo tossico per i pazienti.
Fin dall'inizio, gli scienziati di Moderna
sapevano che usare l'mRNA per stimolare la produzione di proteine sarebbe stato
un compito arduo, quindi hanno setacciato la letteratura medica alla ricerca di
malattie che potevano essere trattate con piccole quantità di proteine
aggiuntive.
Moderna non è riuscita a far funzionare la sua
terapia ... La dose sicura era troppo debole e le iniezioni ripetute di una
dose abbastanza forte da essere efficace hanno avuto effetti preoccupanti sul
fegato negli studi sugli animali".
Tuttavia, cambiando semplicemente il nome, da
farmaco a v-accino (magari nel corso di una “pandemia” a livello mondiale …
N.d.R.) si possono bypassare i criteri rigorosi per gli studi sulla sicurezza.
Un altro problema è legato al tempo in cui
l'mRNA sintetico rimane stabile nel nostro corpo. È racchiuso in nanolipidi per
evitare che si degradi troppo rapidamente, ma cosa succede se l'mRNA si degrada
troppo lentamente o non si degrada per niente?
L'idea alla base dei v-accini a mRNA è che,
inducendo il corpo a creare la proteina spike SARS-CoV-2, il nostro sistema
immunitario produrrà anticorpi in risposta ad una eventuale infezione. Ma cosa
succede quando trasformiamo il nostro corpo in una fabbrica di proteine virali,
mantenendo così attiva la produzione di anticorpi su base permanente senza
possibilità di interruzione?
In ogni caso il nostro corpo vede queste
particelle sintetiche come un “non-sé” e gran parte della risposta anticorpale
perpetua sarà costituita da autoanticorpi che attaccheranno i nostri stessi
tessuti, creando quindi una patologia autoimmunitaria.
Mikovits spiega: “Normalmente, l'RNA messaggero
(mRNA) non è libero nel corpo perché è un segnale di pericolo. In qualità di
biologo molecolare, il dogma centrale della biologia molecolare è che il nostro
codice genetico, il DNA, è trascritto, scritto, nell'RNA messaggero. Quell'RNA
messaggero viene tradotto in proteina, o usato in capacità regolatoria ... per
regolare l'espressione genica nelle cellule.
Quindi, prendere un RNA messaggero sintetico e
renderlo termostabile, evitando che si decomponga, è problematico. Abbiamo
molti enzimi che degradano l'RNA e il DNA liberi perché, ancora una volta,
questi sono segnali di pericolo per il nostro sistema immunitario. Questi
guidano letteralmente malattie infiammatorie.
Ora, grazie alla combinazione tra il PEG
(glicole polietilenico) e nanoparticelle lipidiche, queste permetteranno
all’mRNA di entrare in ogni cellula del corpo e cambiare la regolazione dei
nostri geni con questo RNA sintetico, parte del quale in realtà è il messaggio
per il gene sincitina.
La sincitina è l'involucro endogeno del
gamma-retrov1ru5 codificato nel genoma umano. Sappiamo che se la sincitina è
espressa in modo aberrante nel corpo, per esempio nel cervello (in cui
entreranno queste nanoparticelle lipidiche) allora potremo avere lo sviluppo di
sclerosi multipla.
L'espressione di quel gene da sola fa scattare
la microglia, letteralmente infiamma e sregola la comunicazione tra le
microglia cerebrali, che sono fondamentali per l'eliminazione delle tossine e
dei patogeni nel cervello e per la comunicazione con gli astrociti.
Sregola non solo il sistema immunitario, ma
anche il sistema endocannabinoide, che è l'interruttore più debole
dell'infiammazione. Potremo allora avere anche encefalomielite
mialgica/sindrome della fatica cronica: una infiammazione del cervello e del
midollo spinale (...)."
LE ALTERAZIONI GENETICHE POSSONO DURARE TUTTA LA
VITA
La domanda che ci poniamo è: “Per quanto tempo
l'mRNA sintetico dei v-accini anti-C0v1d-19 verrà mantenuto all'interno del
nostro corpo facendo sì che le cellule producano questa proteina”?
La dott.ssa Mikovits crede che sfuggirà al
degrado per mesi, anni, forse anche per tutta la vita in alcuni casi. Tutto ciò
ricorda stranamente i precedenti tentativi di creare un v-accino contro il
coronav1ru5, tutti falliti a causa di reazioni immunitarie paradossali o del
potenziamento immunitario dipendente dagli anticorpi. Gli animali v-accinati
contro il coronav1ru5, pur avendo anticorpi contro il v1ru5 che avrebbero
dovuto proteggerli, quando venivano esposti al coronav1ru5 selvaggio si
ammalavano gravemente e la maggior parte moriva.
Molti dei sintomi finora segnalati sono
indicativi di danni neurologici: discinesia grave (compromissione del movimento
volontario), atassia (mancanza di controllo muscolare) e convulsioni
intermittenti o croniche.
"Ciò che sta causando tutto questo è la
neuroinfiammazione", afferma la dr.ssa Mikovits. “È come se il cervello
fosse in fiamme. Temo che vedremo lo sviluppo di tic, morbo di Parkinson e
sclerosi laterale amiotrofica svilupparsi a velocità impressionante".
Gli effetti indesiderati sono indicativi anche
di una risposta immunitaria innata sregolata e di un sistema endocannabinoide
interrotto che pertanto agisce come un interruttore più debole sul sistema
immunitario.
“Vedremo inoltre sindromi da attivazione dei
mastociti (MCAS). I sintomi clinici saranno paragonabili a malattie
infiammatorie. Oggi si sente già parlare di "C0v1d a lungo raggio",
caratterizzato da spossatezza, profonda e paralizzante dovuta all'incapacità
dei mitocondri di produrre energia. In realtà, però, non è C0v1d a lungo
raggio, ma è esattamente quello che è sempre stato: encefalomielite mialgica,
cioè una infiammazione del cervello e del midollo spinale."
Un altro comune effetto indesiderato del
v-accino anti-C0v1d-19 che stiamo vedendo in questo ultimo periodo sono le
reazioni allergiche, incluso lo shock anafilattico. “Un responsabile
accreditato di questo fenomeno è la PEG (a cui si stima che il 70% degli
americani sia allergico). Gli effetti istantanei sono quasi certamente causati
dalla PEG e dalle nanoparticelle lipidiche", afferma ancora la Mikovits.
Altri effetti indesiderati a lungo termine
potranno essere un aumento significativo di emicranie, tic, morbo di Parkinson,
disturbi microvascolari, varie tipologie di cancro, come quello prostatico, gravi
sindromi dolorose come la fibromialgia e l'artrite reumatoide, patologie
vescicali e renali, psicosi, neuropatie degenerative, malattie come la malattia
di Lou Gehrig (cioè la sclerosi laterale amiotrofica) e disturbi del sonno,
inclusa la narcolessia. Nei bambini piccoli, è probabile che si sviluppino
anche sintomi simili a quelli del disturbo dello spettro autistico.
LE SEGNALAZIONI SPONTANEE DI REAZIONE AVVERSA
NEI PAESI DELLO SPAZIO ECONOMICO EUROPEO
Sulla base dei dati delle segnalazioni spontanee
di reazioni avverse riportati fino al 5 febbraio (incluso) nella banca dati
EudraVigilance, nei paesi dello Spazio Economico Europeo si registrano un
totale di 33.925 casi, di cui 5.109 classificati come gravi (15,06%) e 28.816
classificati come non gravi (84,94%).
L'Italia risulta in assoluto il Paese con le
maggiori segnalazioni: 14.673 (ovvero circa il 43%). Dal 2 al 5 febbraio sono
state riportate in media 2.587 segnalazioni al giorno provenienti dai Paesi SEE
(o in inglese EEA, Economic European Area). Se l'Italia seguisse questo trend,
più di 1.000 segnalazioni al giorno potrebbero provenire dal nostro Paese.
Osservando i dati, si registrano:
508 casi con esito fatale: I decessi
rappresentano il 9,94% delle segnalazioni ADR (Adverse Drug Reaction) classificate
gravi e l’1,5% del totale delle segnalazioni.
253 casi di anafilassi (di cui 216 segnalati
come gravi e 37 come non gravi) e 376 casi di ipersensibilità (di cui 187
segnalati come gravi e 189 come non gravi) per un totale di 403 reazioni
allergiche gravi di cui 2 segnalazioni con esito fatale, ovvero il 7,89% delle
segnalazioni ADR definite gravi (403 su 5.109 segnalazioni classificate gravi).
402 casi di positività a Sars Cov-2 (spesso
segnalate come “drug ineffective”), di cui 16 con esito fatale. I casi di
positività a Sars Cov-2 definiti gravi rappresentano il 5,85% del totale delle
segnalazioni ADR gravi (209 su 5109).
BOLLETTINO BASATO SU EVENTI IN ITALIA
(INFORMAZIONI NON VALIDATE PROVENIENTI DA FATTI DI CRONACA)
È lecito domandarsi se fra le segnalazioni
spontanee di reazioni avverse risultino anche i seguenti casi:
il caso fatale della dott.ssa Gabriela Godoy,
farmacista e madre di quattro figli, sentitasi male il giorno dopo aver
effettuato il Comirnaty e morta dopo 5 giorni di ospedalizzazione. Si apprende
che si è trattato di un ictus, nessun esame autoptico, piuttosto i suoi organi
sono stati espiantati per la donazione e la somministrazione di Comirnaty, un
trattamento OGM sviluppato in pochi mesi con la tecnologia mRNA, fino a oggi mai
stata oggetto di licenza da parte delle Autorità regolatorie e pertanto mai
testata in condizioni reali e su vasta scala, rappresenta solo una triste
coincidenza.
43 positivi nella Residenza socio sanitaria
Sancta Maria Regina Pacis a Fasano (Brindisi) in cui sia gli ospiti sia gli
operatori erano già stati sottoposti alla v-accinazione completa.
21 positivi al centro residenziale della
Fondazione Turati di Gavinana in cui sia gli ospiti sia gli operatori avevano
ricevuto anche la seconda dose di richiamo.
Infermiere positivo dopo II dose.
74 contagiati, anche 27 operatori al centro di
assistenza «Casa Serena» di Latino, nei giorni scorsi erano stati eseguiti i
v-accini.
30 ospiti su 46 positivi dopo la
somministrazione della prima dose alla RSA di Casalecchio di Reno.
28 contagi a "Casa Caterina” di Adelfia.
Una settimana prima erano state effettuate le v-accinazioni.
71 positivi tra medici e infermieri
dell'ospedale di Fermo.
20 contagiati tra medici e infermieri
all'ospedale "Civico" di Palermo, avevano ricevuto la prima dose del
v-accino Pfizer.
66 positivi al Pio Istituto Santa Caterina de’
Ricci di Prato, una settimana prima erano state effettuate le v-accinazioni,
"Finora mai avuto un caso . Inspiegabile un’esplosione così improvvisa.
Indaghiamo sulle cause".
Genova, muore per emorragia dopo il v-accino
antic0v1d.
39 ospiti positivi nella casa di riposo di Forlì
che avevano già ricevuto la prima dose.
38 persone positive nella struttura ‘Casa
Insieme’ di Mercato Saraceno. Tutti avevano ricevuto la prima dose.
21 fra ospiti e operatori positivi a Villa
Agostina di Certaldo, erano in attesa del richiamo.
53 positivi alla casa di riposo
"Drudi" di Meldola, alcuni giorni prima avevano ricevuto la prima
dose.
"Strage di anziani in Rsa a Como: 21 morti.
“Erano stati v-accinati”. Positivi 85 ospiti e 54 sanitari".
Infermiera muore a 55 anni, si era v-accinata
contro il C0v1d qualche giorno prima. L'ospedale: «Nessuna correlazione».
Esposto in Procura.
Frosinone, infermiera dell'ospedale Spaziani
muore nel sonno a soli 39 anni.
"Medico muore dopo v-accinazione, aveva
patologie croniche".
"Medico 45enne morto di infarto mentre
giocava a tennis, si era da poco v-accinato contro il c0v1d".
"V-accino, medico di base ricoverato per C0v1d
a Sondrio dopo la prima dose: «Forse era già positivo»".
"Muore Infermiere a 42 anni. Un arresto
cardiaco improvviso lo ha stroncato sul colpo".
Infermiere forlivese di 46 anni, deceduto per un
malore improvviso.
Ricoverata per 13 giorni dottoressa positiva
dopo la somministrazione della I dose di v-accino.
Due infermieri positivi dopo il richiamo del
v-accino.
Come è noto, la sorveglianza post-marketing
raccoglie le segnalazioni delle reazioni avverse alla somministrazione di
farmaci e v-accini; quando gli eventi di sospette reazioni avverse vengono
segnalati spontaneamente, si parla più propriamente di farmacovigilanza
passiva; al contrario, se gli eventi vengono indagati attivamente si è in
presenza di farmacovigilanza attiva.
Se gli eventi sopra riportati fossero stati
gestiti attraverso un sistema di farmacovigilanza attiva, si sarebbe registrato
un aumento significativo del numero di segnalazioni raccolte dalla Rete
Nazionale di Farmacovigilanza.
Perché AIFA non predispone una farmacovigilanza
attiva su un farmaco sperimentale per il quale nell'arco di 2 mesi di
somministrazione sono giunte migliaia di segnalazioni spontanee?
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