Ranieri Guerra: “L´OMS raccomanda di classificare come deceduto per COVID19 chiunque sia risultato positivo al test o con una clinica altamente suggestiva”.
28 MAG 2020 BY PIERLU83
-di PIERLUIGI PIETRICOLA–
Nella nostra attività di comprensione del Sars CoV2 abbiamo raggiunto il Prof. Ranieri Guerra, epidemiologo e direttore aggiunto dell’Oms, chiedendogli di realizzare per noi un’intervista. Nonostante i tanti impegni, il Prof. Guerra ci ha concesso questa conversazione, che si è svolta via mail. Abbiamo discusso sulla stato attuale della situazione e anche sulle prospettive che in futuro ci attendono.
Comincerei questa nostra intervista facendo mio il quesito che Giorgio Agamben (illustre filosofo) ha posto: ” Com’è potuto avvenire che un intero paese sia senza accorgersene eticamente e politicamente crollato di fronte a una malattia”?
Non mi sembra che il Paese sia crollato. Direi che il Paese ha reagito con estrema decisione e compattezza ad una crisi che non ha precedenti nella storia moderna e che ha colpito il mondo intero. I livelli di preparazione di ciascun Paese sono stati inadeguati rispetto alla novita´, alla velocita´ di propagazione, alla letalita´ e alla dimensione dell´epidemia, e questo e´ sicuramente un fattore oggettivo. Siamo tuttavia di fronte a qualcosa di eccezionale e inaspettato, su cui all´inizio i pareri erano profondamente discord anche in ambito scientifico e mediatico. L´OMS, nonostante gli attacchi ricevuti in questi giorni, ha suonato l´allarme alla fine del gennaio 2020. Questo allarme e´ stato purtroppo ignorato fino a inizio Marzo, quando le cifre dell´epidemia sono diventate eclatanti. E´ comprensibilmente difficile per una societa´ intera autoimporsi i provvedimenti drastici che si sono resi necessari, in assenza di vaccini e terapie farmacologiche, diurante un periodo di incubazione e montata epidemica, apparentemente tranquillo, che non ha ancora l´evidenza clinica esplosiva che poi abbiamo subito. Il Paese ha invece reagito subito appena verificata la dimensione potenziale del contagio e la sua gravita´. A posteriori possiamo dire che, a prezzo di sacrifici enormi, il Sistema sanitario ha retto, con fatica e con dolore, con problematiche che oggi sicuramente dovremo riconsiderare per evitare gli inevitabili errori che possono esseere stati commessi. La struttura sociale del Paese ha ugualmente retto, con uno stress gigantesco, le cui conseguenze sono visibili e che rimarranno come cicatrici indelebili ma anche come segno innegabile di forza e resilienza.
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